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Codici History

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view post Posted on 18/12/2018, 21:07
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Aliénore Ramnulfi






Palazzo di Poitiers, gennaio 1137
Alienor si svegliò all’alba. L’alta candela rimasta accesa tutta la notte era quasi finita e, dietro le imposte chiuse, si sentivano i galli che dai trespoli, dalle mura e dai cumuli di letame svegliavano la città di Poitiers. Sepolta sotto le coperte Petronilla dormiva, i capelli scuri sparsi sul cuscino. Alienor si alzò dal letto, attenta a non svegliare la sorellina perché era sempre scorbutica se la si disturbava troppo di buon’ora. E poi Alienor voleva per sé quei momenti. Non era un giorno come gli altri; e una volta iniziati i rumori e il trambusto non sarebbero più cessati.
Indossò l’abito che era piegato sopra la cassapanca, infilò i piedi in morbide scarpe di capretto e aprì uno sportello nel legno dell’imposta per sporgersi fuori e respirare l’aria del mattino. Una brezza lieve e umida le portò gli aromi familiari del fumo, del muschio sulle pietre e del pane fresco. Mentre si faceva la treccia con dita agili ammirò i nastri alternati color carbone, ostrica e oro che striavano il cielo a est; poi si tirò indietro con un sospiro assorto.
Senza far rumore tirò giù il mantello dal pomolo e uscì dalla camera in punta di piedi. Nella stanza accanto le cameriere sbadigliavano e avevano ancora il sonno negli occhi. Alienor le oltrepassò agile come una volpe e, su piedi leggeri e silenziosi, scese le scale della grande torre Maubergeonne che ospitava le residenze del palazzo ducale.
Un ragazzo dall’aria assonnata stava disponendo cestini di pane e brocche di vino su un tavolo pieghevole nella sala grande. Alienor prese una piccola pagnotta ancora calda e uscì. C’erano ancora le lanterne in alcuni capanni e casupole. Sentì un rumore di pentole dalle cucine e la cuoca che rimproverava qualcuno per aver rovesciato il latte. Suoni familiari: le confermavano che andava tutto bene anche se tutto stava per cambiare.
Nelle scuderie gli stallieri stavano preparando i cavalli per il viaggio. Ginnet, il suo palafreno marezzato, e Morello, il lucente pony nero di sua sorella, aspettavano ancora nelle loro stalle, ma i cavalli da soma erano già bardati e i carri erano in cortile pronti a trasportare i bagagli per i duecentocinquanta chilometri verso sud, da Poitiers a Bordeaux, dove lei e Petronilla avrebbero trascorso la primavera e l’estate al Palazzo dell’Ombrière, sulle rive della Garonna.
Alienor offrì a Ginnet un pezzo di pane fresco sul palmo della mano e le accarezzò il collo grigio e caldo. «Papà non deve per forza andare fino a Compostela» disse alla cavalla. «Perché non può restare a casa con noi e pregare qui? Detesto quando va via.»
«Alienor.»
Sussultò, si fece paonazza per il senso di colpa e si girò ad affrontare suo padre: dalla sua espressione capì subito che l’aveva sentita.
Era alto e slanciato, i capelli castani venati di grigio sulle tempie e sopra le orecchie. Un ventaglio di rughe profonde si dipartiva dagli angoli degli occhi e le guance erano scavate sotto gli zigomi sporgenti. «Un pellegrinaggio è un impegno solenne nei confronti di Dio» disse in tono grave. «Non è una gita organizzata per capriccio.»
«Sì, padre.» Sapeva che il pellegrinaggio era importante per lui, anzi era necessario per il bene della sua anima, ma non voleva vederlo partire. Ultimamente era cambiato, più chiuso e sempre pensieroso, e lei non capiva perché.
Il padre le sollevò il mento con l’indice. «Tu sei la mia erede, Alienor; devi comportarti come si addice alla figlia del duca d’Aquitania, non come una bambina capricciosa.»
Alienor si ritrasse indignata. Aveva tredici anni, uno in più dell’età del consenso, e si considerava adulta, benché sentisse ancora il bisogno della sicurezza che le davano l’amore e la presenza del padre.
«Vedo che mi capisci.» Il padre aggrottò la fronte. «In mia assenza sarai tu a governare l’Aquitania. I nostri vassalli ti hanno giurato fedeltà come mio successore e tu devi onorare la loro fiducia.»
Alienor si morse il labbro. «Ho paura che non tornerai…» Le tremò la voce. «Che non ti rivedrò.»
«Oh, bambina! Certo che tornerò, se Dio vuole.» La baciò teneramente sulla fronte. «Mi avrai con te ancora per un po’. Dov’è Petronilla?»








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"Si odiano perché si sono amati, non riescono a stare assieme perché a sposarsi possono essere un uomo ed una donna, ma due capi di stato no."

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"Si odiano perché si sono amati, non riescono a stare assieme perché a sposarsi possono essere un uomo ed una donna, ma due capi di stato no."</i></div>
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Edited by Lulla‚ - 18/12/2018, 21:45
 
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